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Riaperto il bando PNRR per il recupero delle macere

Distretto Turistico Costa d'Amalfi > Riaperto il bando PNRR per il recupero delle macere

Riaperto il bando PNRR fondi per recuperare le macere. La nuova scadenza è alle 16:59 del 30 settembre 2022. L’avviso prevede fondi anche per il recupero di edifici e strutture rurali e per elementi della cultura, religiosità, tradizione locale.

La riapertura del bando

Con Decreto Dirigenziale n. 64 del 4 luglio 2022 sono stati riaperti i termini per la presentazione delle domande.
Le domande, firmate digitalmente, vanno presentate non oltre le ore 16:59 del 30 settembre 2022, collegandosi al portale:
https://portale-paesaggirurali.cdp.it/
La procedura di accreditamento ed autenticazione all’applicativo di Cassa Depositi e Prestiti, per il tramite del quale devono obbligatoriamente essere presentate le domande, è consentita sino alle ore 24:00 del giorno 23 settembre 2022

Clicca qui e vai alla pagina del sito della Regione Campania con il bando e la documentazione utile.

Il bando originario

La Regione Campania ha approvato il bando di finanziamento relativo alla misura del PNRR Missione 1 (M1C3) – Misura 2 – “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale” – Investimento 2.2: “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale”. Per tale misura il Ministero della Cultura ha assegnato alla Campania risorse pari a € 72.414.155,23.

Chi può partecipare

Persone fisiche e soggetti privati profit e non profit, compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, enti del terzo settore e altre associazioni, fondazioni, cooperative, imprese in forma individuale o societaria, capaci di dimostrare di essere proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili appartenenti al patrimonio culturale rurale, in data antecedente al 31-12-2020.

Il finanziamento

Il contributo è concesso da un minimo di 30mila euro fino ad un massimo di 150mila euro come forma di cofinanziamento per un’aliquota di 80%.

Il contributo è portato al 100% se il bene è oggetto di dichiarazione di interesse culturale, fermo restando la soglia massima di 150mila euro.

Patrimonio rurale: cosa è ammesso a finanziamento

Edifici e insediamenti storici campani che siano testimonianze significative della storia delle popolazioni e delle comunità rurali, delle rispettive economie agricole tradizionali, dell’evoluzione del paesaggio. Rientrano in questa definizione:

a) edifici rurali: manufatti destinati ad abitazione rurale o destinati ad attività funzionali all’agricoltura (mulini ad acqua o a vento, frantoi, ecc.), che abbiano o abbiano avuto un rapporto diretto o comunque connesso con l’attività agricola circostante e che non siano stati irreversibilmente alterati nell’impianto originario;

b) strutture e/o opere rurali: i manufatti che connotano il legame organico con l’attività agricola di pertinenza (fienili, ricoveri, stalle, essiccatoi, forni, pozzi, recinzioni e sistemi di contenimento dei terrazzamenti, sistemi idraulici, fontane, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili);

c) elementi della cultura, religiosità, tradizione locale: manufatti tipici della tradizione popolare e religiosa delle comunità rurali (cappelle, edicole votive, ecc.), dei mestieri della tradizione connessi alla vita delle comunità rurali, ecc.

Non sono ammissibili le operazioni riguardanti beni localizzati nei centri abitati.

Gli interventi che possono essere finanziati

Opere materiali:

  • Risanamento conservativo e recupero funzionale di insediamenti agricoli, edifici, manufatti e fabbricati rurali storici ed elementi tipici dell’architettura e del paesaggio rurale, coniugati, ove opportuno, ad interventi per il miglioramento sismico e dell’efficienza energetica nonché volti all’abbattimento delle barriere architettoniche;
  • Interventi di manutenzione del paesaggio rurale;
  • Allestimento di spazi da destinare a piccoli servizi culturali, sociali, ambientali turistici (escluso ricettività), per l’educazione ambientale e la conoscenza del territorio, anche connessi al profilo multifunzionale delle aziende agricole.

Saranno privilegiate le soluzioni eco compatibili e il ricorso all’uso di fonti energetiche alternative.

L’intervento dovrà essere avviato, mediante le necessarie comunicazioni relative all’inizio dei lavori, pena revoca del finanziamento, entro il 30 giugno 2023 e concluso entro il 31 dicembre 2025. Le attività del sito dovranno essere condotte per 5 anni a decorrere dalla conclusione amministrativa e contabile dell’operazione finanziata.

Possono essere finanziate le seguenti spese di investimento:

a. spese per l’esecuzione di lavori o per l’acquisto di beni/servizi, compreso l’acquisto e installazione di impianti tecnici;

b. spese per l’acquisizione di autorizzazioni, pareri, nulla osta e altri atti di assenso da parte delle amministrazioni competenti;

c. spese tecniche di progettazione (ivi comprese quelle per la stesura di un piano di gestione ove previsto), direzione lavori, coordinamento della sicurezza e collaudi, opere d’ingegno, nel limite massimo del 10%;

d. allacciamenti, sondaggi e accertamenti tecnici;

e. spese per attrezzature, impianti e beni strumentali finalizzati anche all’adeguamento degli standard di sicurezza, di fruibilità da parte dei soggetti disabili, piattaforme e ausili digitali alla visita;

f. spese per l’allestimento degli spazi in cui si svolgono le iniziative, per materiali e forniture, spese di promozione e informazione.

Info e supporto

Il Distretto Turistico Costa d’Amalfi è raggiungibile per info e supporto alla mail: progettazione@distrettocostadamalfi.it

macere nei limoneti
Macere nei limoneti della Costa d’Amalfi. Foto S. Pepe

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