E’ probabilmente una delle donne italiane più esperte di trend di viaggi legate al cibo e al vino, Roberta Garibaldi è stata al centro di Turismo enogastronomico in evoluzione, una delle masterclass nel percorso Growth tenutasi nell’aprile del 2021.
Docente di Tourism Management presso l’Università degli Studi di Bergamo e fondatrice e presidente dell’Associazione Italian Turismo Enogastronomico, è oggi amministratrice delegata di ENIT Agenzia Nazionale del Turismo.
Intervista di Anna Volpicelli, Responsabile della rivista Authentic Amalfi Coast e della comunicazione del Distretto Turistico Costra d’Amalfi.
Il turismo engastronomico è diventato un settore trasversale che affascina e accoglie diverse età, con un interesse crescente per i Millennials
Quali sono state le spinte o i motivi che hanno portato a un rinascimento del turismo enogastronomico?
Questi anni sono stati caratterizzati da una vera e propria gastromania dove abbiamo visto crescere l’attenzione rivolta al cibo un po’ ovunque: dalle trasmissioni televisive ai libri, alle riviste, all’arte, agli eventi.
Tutto questo ha contribuito ad un aumento di interesse, consapevolezza e di conoscenza rispetto al mondo dell’enogastronomia: ne sappiamo molto di più relativamente al cibo, al legame con i territori, alla storia dei produttori.
Nel turismo tutto ciò si è tradotto in un forte desiderio di ampliare il proprio sapere vivendolo nel viaggio.
Su quali principi o valori si fonda tale tipo di turismo?
In passato due erano i valori principali, autentico e locale.
Oggi questi elementi sono ancora importanti, ma c’è anche una grande voglia di eclettismo.
Di provare tante esperienze diverse di scoprire e di conoscere tutti gli aspetti culturali legati al cibo.
Chi sono i soggetti maggiormente coinvolti in termini di faccia d’età?
Se un tempo il turista di riferimento era di media età, di alto livello culturale e alto reddito, oggi tutto ciò è scemato.
Il turismo engastronomico è diventato un settore trasversale che affascina e accoglie diverse età, con un interesse crescente per i Millennials.
C’e anche una diversificazione rispetto ai titoli di studio, alle professioni, e al genere.
Cosa cerca un turista quando decide di partecipare a un’esperienza legata al viaggio enogastronomici?
La cultura, gli usi e costumi, le storie dei produttori che sono dietro a quel prodotto. Il turista vuole conoscere tutto questo.
La Costa d’Amalfi è un territorio che offre e potrebbe offrire molto sotto questo punto di vista. Gli operatori, su cosa dovrebbero puntare per ampliare la propria offerta?
La Costa d’Amalfi è estremamente ricca.
Offre delle esperienze magnifiche, dei paesaggi enogastronomici unici e tutto questo può essere valorizzato comunicandolo e rendendolo facilmente fruibile ai turisti che amano vivere queste esperienze in diversi momenti dell’anno, come l’autunno e la primavera.
Bisogna, quindi, valorizzare al meglio le esperienze e comunicarle al meglio per ampliare quello che è l’offerta territoriale.
Qual è il suo itinerario enogastronimico preferito?
Non ne ho uno preferito altrimenti non farei il mio lavoro. Mi pace provare esperienze nuove e sono sempre in viaggio per questo.
Ogni settimana scopro qualcosa di bello e interessante. Quindi, il mio preferito potrebbe essere quello della settimana passata o quello della settimana prossima.